Reggio Calabria (1)
Reaggio Calabria 30 maggio 2010 (1)
Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid 16-21 agosto 2011
FREE3
La cantautrice ed interprete bergamasca Tiziana Manenti, il cantautore cristiano Roberto Bignoli e il rocker e produttore milanese Nico Fortarezza per la prima volta insieme in Tour.
Una tournée che porterà’ i tre artisti in giro per l’Italia, con un unico scopo:diffondere note e parole di speranza.
Niente scalette fisse o eventi prestabiliti. Ogni serata ha una sua ”missione”: sostenere attività in ambito sociale o consacrare in musica una giornata speciale.
Tiziana Manenti ha bruciato le tappe come cantante: giovanissima ha cominciato ad esibirsi in ambiti locali per poi approdare a kermesse musicali di risonanza nazionale:Nata come cantante pop si e’ accostata alla Christian Music, di cui oggi e’ un’icona ed ha seguito le orme di Roberto Bignoli, un nome ormai consolidato dai successi ottenuti nel corso della sua carriera, tra cui l’Oscar agli Unity Awards , Grammy della musica cristiana mondiale, ritirato in America. Nico Fortarezza: le sue capacità artistiche e canore, stimolate agli esordi sul palco accanto ai big della musica leggera italiana, come Vandelli e Ruggeri, fanno di lui un cantautore e un produttore eclettico e mai didascalico.
Lo scorso luglio, i tre artisti si sono ritrovati insieme sul palco di Tor Vergata a Roma in occasione del “Primo incontro europeo dei giovani studenti universitari”
Prenota l'evento o chiedi maggiori informazioni a:
informusic@fastwebnet.it
Trionfa il Festival “Il Mondo canta Maria” con l’UNITALSI a Lourdes
Si è concluso mercoledì 1 ottobre con il concerto presso il Santuario di Lourdes davanti a migliaia di pellegrini provenienti da varie parti d’Italia, il TOUR 2008 del Festival Internazionale di Musica Cristiana “il mondo canta Maria”. E’ la prima volta che il Festival sconfina dall’Italia per proporsi in una città estera. Non poteva esserci ubicazione migliore, nella Capitale mondiale per Spiritualità Mariana coincisa con la ricorrenza del 150° anniversario delle Apparizioni di Lourdes. La manifestazione canora organizzata dall’emittente radiofonica Radio Kolbe SAT in collaborazione con l’UNITALSI Nazionale, si è svolta presso la suggestiva quanto imponente Chiesa di Santa Bernardette. Un concerto, egregiamente presentato da Anna Maria Pozza di Radio Kolbe SAT, improntato nell’intento di comunicare un messaggio di fede, di speranza e di serenità ai molti pellegrini presenti che vivono la quotidianità affrontando la sofferenza. Si sono alternati tre cantautori d’ispirazione cristiana che hanno raccontato attraverso i testi e le note delle loro canzoni anche il personale cammino di conversione e di fede. E’ stato un crescendo di entusiasmo splendidamente iniziato con la simpatia e bravura del religioso foggiano Frà Leonardo Civitavecchia. Il suo comunicare con il pubblico, le sue canzoni gioiose e ritmate hanno coinvolto i presenti che hanno dimostrato particolare interesse nell’ascoltarle, rendendo visibile negli ammalati quella serenità interiore che Lourdes sa donare. Passando alla proposta apprezzata della cantautrice bergamasca Tiziana Manenti. Proponendo alcuni brani del suo nuovo CD “Azzurra” dedicato interamente a Maria, ha deliziato i presenti con una splendida interpretazione spirituale, proprio in sintonia con il contesto dell’evento. La sua splendida voce è un susseguirsi di emozioni arricchite anche dalla sua testimonianza di fede. La conclusione del concerto è toccata al cantautore milanese Roberto Bignoli. Una performance altamente professionale incentrata interamente sul valore della sofferenza e sulla speranza. La sua toccante testimonianza, la sua energia, il suo desiderio di comunicare il messaggio cristiano e la particolare devozione a Maria. E per finire la manifestazione un gran finale con tutti gli artisti sul palco ad intonare il brano di Frà Leonardo “Alleluja” accompagnati da un pubblico festante che ha dimostrato di aver condiviso la proposta musicale. Un concerto, inserito dall’UNITALSI nell’intenso programma del Pellegrinaggio Nazionale annuale, apprezzato anche per l’autenticità del messaggio cristiano proposto, che si è rilevato molto più di un concerto. Un ringraziamento a tutti gli artisti che sono riusciti a trasmettere ai pellegrini presenti e a quelli collegati in diretta tramite le frequenze satellitari di Radio Kolbe SAT, dell’ottima musica e apprezzate testimonianze. Non da ultimo un sentito e doveroso ringraziamento all’UNITALSI Nazionale nelle persone del Presidente Nazionale dr. Antonio Diella e al dr. Armando Donello Presidente della Sezione Triveneta per la preziosa collaborazione e splendida accoglienza riservata allo Staff di Radio Kolbe SAT e agli artisti intervenuti.
Radio Kolbe SAT
Fabio Angiolin
fabio@radiokolbe.it
www.ilmondocantamaria.it
http://www.radiokolbe.it/
nella foto gli artisti Tiziana Manenti - Roberto Bignoli - Fra Leonardo Civitavecchia
MADRE DIO Febbraio 2008
C'è musica e musica...
Concerto Bignoli
[Roberto Bignoli]
"No, non temere, ma credi tu in Lui, non temere di affrontare il mondo e le sue sfide che ti fanno male. No non temere, ma credi tu in Lui, e vivrai il futuro nell'amore..."
Ogni volta che riascolto qualche canzone di Roberto Bignoli, come la recente "Non temere (don't be afraid)", di cui riporto sopra il ritornello, che nel corso della canzone viene accompagnato da una piacevole melodia di stile pop rock di matrice americana, provo sempre una grande gioia (per ascoltarla visitate il sito: http://www.myspace.com/robertobignoli). Primo perché lo apprezzo come artista, poi perché lo ammiro come uomo e come cristiano, in quanto è uno dei pochi che ha il coraggio di dire Gesù attraverso il talento che gli è stato dato, l'arte della musica e del canto. I suoi concerti sono molto di più che una semplice sequenza di canzoni, diventano occasioni per sperimentare una presenza viva di Gesù, sia attraverso i testi delle canzoni stesse, che dagli intervalli parlati, con cui egli testimonia il suo vivere in Cristo. Sabato 22 dicembre dell'appena scorso anno, non eravamo in molti ad ascoltarlo nel Teatro Comunale di Servigliano, ma per questo ci siamo sentiti maggiormente fortunati e privilegiati. E' stata un'occasione per gioire e ringraziare Dio per tutto quello che ci ha donato attraverso quest'uomo, così umile, piccolo e svantaggiato dalla poliomielite. Dio sa fare cose grandi con i piccoli di questo mondo, e Roby è un piccolo grande uomo, perché grande è il Signore che innalza gli umili e abbassa i superbi.
Ricordo che quando appartenevo ancora al "club" dei poco meno che trentenni avevo organizzato un concerto per Roberto nel mio paese nativo, Amandola, convincendo, dopo un lungo lavoro ai fianchi, il mio parroco don Gino. Lui era agli inizi della sua carriera di cantante cristiano, dopo la sua conversione a Medjugorje, e anch'io avevo appena iniziato il mio cammino di conversione sempre grazie all'esperienza di Medjugorje. Tutto era pronto, ma quando arrivò il giorno fatidico del concerto, Amandola fu ricoperta da mezzo metro di neve e tutto sfumò. Dopo tanti anni riesco finalmente ad organizzargli un concerto! Questa volta il parroco ero io, quindi almeno non ho dovuto faticare per autoconvincermi della bontà della scelta. Anche perchè il cantante milanese nel frattempo ne ha fatta di strada. Lo scorso ottobre, in Arizona (USA) ha vinto degli importanti premi internazionali, ossia due "Unity Awards" Grammy della musica cristiana mondiale. I prestigiosi premi nella categoria: "miglior artista internazionale" e nella categoria della "canzone internazionale" per il brano 'Dulcis Maria -Totus Tuus' tratto dal suo ultimo singolo. Per un musicista della sua bravura e per l'importanza del suo messaggio di speranza, soprattutto per i giovani, c'è però bisogno di un pubblico più numeroso. Allora approfittando della presenza in sala del Sindaco Marinozzi ho promesso a Roberto che sarebbe ritornato a Servigliano per suonare in piazza con tutta la sua band. Questa volta ho un sindaco da lavorare ai fianchi, ma perlomeno d'estate sarà difficile che nevichi... vedremo cosa succederà.
Quando avevo i miei vent'anni ascoltavo molta musica e ho avuto modo di partecipare a diversi concerti. Ricordo quelli di Lou Reed, Eric Clapton, Phil Collins, Ivan Graziani, Luca Carboni, Miles Davies, Santana, Weather Report, Herbie Hancock, Winton Marsalis ed altri ancora. La musica è stata sempre un grande mezzo di aggregazione per i giovani, ma spesso purtroppo diventa anche motivo per rincorrere trasgressioni pericolose e disgreganti la propria personalità.
C'è anche un modo diverso di fare musica e di fruire musica. Roberto Bignoli ne è un illuminante esempio. Sarebbe molto bello se si riuscisse a promuovere un Festival di Musica Cristiana, per valorizzare questo mezzo espressivo dell'anima così bello. In fondo ogni artista, se davvero tale, è in qualche maniera ispirato da Dio (il sommo artista del bello e del vero), anche se non sempre ne è consapevole.
Voi che ne pensate?
fonte:
http://blogospel-on-line.blogspot.com/2008/01/c-musica-e-musica.html
"No, non temere, ma credi tu in Lui, non temere di affrontare il mondo e le sue sfide che ti fanno male. No non temere, ma credi tu in Lui, e vivrai il futuro nell'amore..."
Ogni volta che riascolto qualche canzone di Roberto Bignoli, come la recente "Non temere (don't be afraid)", di cui riporto sopra il ritornello, che nel corso della canzone viene accompagnato da una piacevole melodia di stile pop rock di matrice americana, provo sempre una grande gioia (per ascoltarla visitate il sito: http://www.myspace.com/robertobignoli). Primo perché lo apprezzo come artista, poi perché lo ammiro come uomo e come cristiano, in quanto è uno dei pochi che ha il coraggio di dire Gesù attraverso il talento che gli è stato dato, l'arte della musica e del canto. I suoi concerti sono molto di più che una semplice sequenza di canzoni, diventano occasioni per sperimentare una presenza viva di Gesù, sia attraverso i testi delle canzoni stesse, che dagli intervalli parlati, con cui egli testimonia il suo vivere in Cristo. Sabato 22 dicembre dell'appena scorso anno, non eravamo in molti ad ascoltarlo nel Teatro Comunale di Servigliano, ma per questo ci siamo sentiti maggiormente fortunati e privilegiati. E' stata un'occasione per gioire e ringraziare Dio per tutto quello che ci ha donato attraverso quest'uomo, così umile, piccolo e svantaggiato dalla poliomielite. Dio sa fare cose grandi con i piccoli di questo mondo, e Roby è un piccolo grande uomo, perché grande è il Signore che innalza gli umili e abbassa i superbi.
Ricordo che quando appartenevo ancora al "club" dei poco meno che trentenni avevo organizzato un concerto per Roberto nel mio paese nativo, Amandola, convincendo, dopo un lungo lavoro ai fianchi, il mio parroco don Gino. Lui era agli inizi della sua carriera di cantante cristiano, dopo la sua conversione a Medjugorje, e anch'io avevo appena iniziato il mio cammino di conversione sempre grazie all'esperienza di Medjugorje. Tutto era pronto, ma quando arrivò il giorno fatidico del concerto, Amandola fu ricoperta da mezzo metro di neve e tutto sfumò. Dopo tanti anni riesco finalmente ad organizzargli un concerto! Questa volta il parroco ero io, quindi almeno non ho dovuto faticare per autoconvincermi della bontà della scelta. Anche perchè il cantante milanese nel frattempo ne ha fatta di strada. Lo scorso ottobre, in Arizona (USA) ha vinto degli importanti premi internazionali, ossia due "Unity Awards" Grammy della musica cristiana mondiale. I prestigiosi premi nella categoria: "miglior artista internazionale" e nella categoria della "canzone internazionale" per il brano 'Dulcis Maria -Totus Tuus' tratto dal suo ultimo singolo. Per un musicista della sua bravura e per l'importanza del suo messaggio di speranza, soprattutto per i giovani, c'è però bisogno di un pubblico più numeroso. Allora approfittando della presenza in sala del Sindaco Marinozzi ho promesso a Roberto che sarebbe ritornato a Servigliano per suonare in piazza con tutta la sua band. Questa volta ho un sindaco da lavorare ai fianchi, ma perlomeno d'estate sarà difficile che nevichi... vedremo cosa succederà.
Quando avevo i miei vent'anni ascoltavo molta musica e ho avuto modo di partecipare a diversi concerti. Ricordo quelli di Lou Reed, Eric Clapton, Phil Collins, Ivan Graziani, Luca Carboni, Miles Davies, Santana, Weather Report, Herbie Hancock, Winton Marsalis ed altri ancora. La musica è stata sempre un grande mezzo di aggregazione per i giovani, ma spesso purtroppo diventa anche motivo per rincorrere trasgressioni pericolose e disgreganti la propria personalità.
C'è anche un modo diverso di fare musica e di fruire musica. Roberto Bignoli ne è un illuminante esempio. Sarebbe molto bello se si riuscisse a promuovere un Festival di Musica Cristiana, per valorizzare questo mezzo espressivo dell'anima così bello. In fondo ogni artista, se davvero tale, è in qualche maniera ispirato da Dio (il sommo artista del bello e del vero), anche se non sempre ne è consapevole.
Voi che ne pensate?
fonte:
http://blogospel-on-line.blogspot.com/2008/01/c-musica-e-musica.html
Vita Pastorale gennaio 2007
Vita Pastorale 2007
NOI GENITORI - 28/10/207
Famiglia Cristiana marzo 2007
ROBERTO BIGNOLI SI RACCONTA
Cinema Teatro Don Bosco Tolentino (MC)
Di Baroncia Simone
Tolentino 31 dicembre 2007“Dulcis Maria umile donna tu sei colei che l’umana natura sempre avvalora in te bellezza e misericordia umile e alta più di ogni creatura… Dio è con te”. Con questa canzone il cantautore italiano, Roberto Bignoli, ha vinto due Unity Awards Grammy 2007 in America della musica cristiana mondiale quale miglior artista internazionale e nella categoria della ‘canzone internazionale’ per il brano ‘Dulcis Maria -Totus Tuus’, Lo abbiamo incontrato in un concerto a Tolentino.Cosa si prova per aver ricevuto i premi Award della musica cattolica? “Sicuramente è una grande soddisfazione. Questo è il quinto che prendo. Presi il primo nel 2001 a Washington (USA); il secondo nel2005 nel Minnesota (USA)) e quest’ anno in Arizona a Phoenix(USA). Anche se io dico che il mio grande premio è la vita che è cambiata attraverso il Mistero, che è Cristo. Poi, tutto il resto fa piacere a livello umano ed è bello perché c’è una sensibilità sul fronte della ‘Christian Music’ negli Stati Uniti, in Polonia, in Spagna e nel resto del mondo, così forte e sensibile, che, tornando in Italia e vedendo un riscontro totalmente diverso, mi piange un po’ il cuore. Però è anche vero che io ho scelto di testimoniare Qualcuno più grande di me e quindi bisogna camminare senza mai pretendere di ottenere grandi consensi, se non quello di raccontare la cosa più bella che uno ha ricevuto”.Quale è stato il tuo incontro fondamentale che ti ha cambiato la vita? “L’incontro fondamentale è stato nel 1984 attraverso un gruppo di ragazzi, che non mi conoscevano personalmente se non come artista. Allora io facevo musica; ero lontano dalla fede e quindi non pensavo di arrivare, oggi, a queste conclusioni. Vivevo anche un periodo abbastanza angoscioso, perché, a livello artistico, uscivo da una situazione critica, dove il mondo mi era crollato addosso, perché la situazione che mi porto dietro (la poliomielite, che per me oggi è una grazia) non crea una immagine: ad un certo punto la mia carriera, che sembrava andasse bene, si è interrotta proprio per questo. Sono entrato profondamente in crisi. Per non dimenticare poi situazioni abbastanza difficili, quando ragazzino ho avuto piccoli problemi con la droga e con il carcere; e crescendo poi nella militanza come estremista di sinistra attraverso la logica della violenza, convinto come molti giovani di poter dare un contributo di cambiamento nella società. Alla fine mi sono reso conto che era Roberto Bignoli che doveva cambiare. Quindi la musica doveva risolvere i miei problemi; non li ha risolti, ma è stato un incontro straordinario, che ha dato il là ad un lungo cammino che prosegue ancora oggi: quello della fede”.Tu hai scritto tante canzoni; alcune sono famose (‘Ho visto la croce’ e ‘Corcerto per Sarajevo’). Come nascono? “Ogni canzone nasce da un’esperienza, che può essere personale o collettiva. ‘Concerto per Sarajevo’ nasce da una mia esperienza personale durante la guerra in Bosnia-Erzegovina, quando sono stato con alcuni amici a portare il mio piccolo contributo raccolto nei miei concerti. Quindi ho visto una realtà drammatica, molto più drammatica di quella che vedevamo nelle televisioni, e l’ho dedicata anche ad un personaggio veramente straordinario, mons. Tonino Bello, quando con 500 giovani ha cercato di entrare a Sarajevo, ma fu bloccato. Era interessante vedere questo uomo con una croce di legno, armato di amore e di speranza di questo grande messaggio evangelico, per annunciare in una situazione drammatica un forte messaggio di pace. Invece ‘Ho visto la croce’ è il percorso della mia vita e di tante altre persone, che ancora oggi fanno fatica ad accettare la propria sofferenza e la propria solitudine; quindi cerco di far capire l’importanza di una Croce che diventa Mistero, Grandezza, Bellezza. Diventa leggera nella misura in cui uno riesce ad aprire il proprio cuore ed ad affidarsi a Dio, non come un ‘gettare la spugna’ o perché Lui possa risolvere qualsiasi tipo di problema. Quindi attraverso il mistero della croce e l’abbandono a Dio ho capito che le mie stampelle, una volta disgrazia da bestemmiare, sono una grazia da portare a testa alta. Poi Dio solo sa perché io ho le stampelle ed un altro è sano: non è un problema che mi interessa; questo lo comprenderò un giorno. Ciò che ho capito oggi è che questa croce, questa sofferenza, sono diventate un inno alla vita e vorrei che lo fosse per tanti, anche se è difficile parlare di sofferenza; è difficile viverla e condividerla; è difficile soprattutto per chi la vive in prima persona a volte mettere una giusta parola. Però io cerco, perché è la vita stessa che dà testimonianza e non più le parole. Ma c’è un’altra canzone a livello mondiale, che è la famosa ‘Ballata per Maria’, che è la sigla di Radio Maria. La canzone nasce nel 1991 come preghiera, come jingle radiofonico, attraverso un pellegrinaggio a Medjugorje (perché tutta la mia ‘avventura’ nasce da lì). Questa preghiera improvvisamente è diventata una canzone che apre la radio ed entra in milioni di case. Sono contento, perché sono case di ammalati, case di anziani e di persone sole. Quindi se una canzone può rincuorare un po’, è una grande soddisfazione”. “Dolce Maria, Regina dell’Amore, tu sei la luce che annuncia l’aurora”.
Info contatti concerti di R.Bignoli nelle Marche Sig. Stefano Bianchi : stefanobianchi77@tiscali.it tel. 333/8352912 ab.0733/669471
Di Baroncia Simone
Tolentino 31 dicembre 2007“Dulcis Maria umile donna tu sei colei che l’umana natura sempre avvalora in te bellezza e misericordia umile e alta più di ogni creatura… Dio è con te”. Con questa canzone il cantautore italiano, Roberto Bignoli, ha vinto due Unity Awards Grammy 2007 in America della musica cristiana mondiale quale miglior artista internazionale e nella categoria della ‘canzone internazionale’ per il brano ‘Dulcis Maria -Totus Tuus’, Lo abbiamo incontrato in un concerto a Tolentino.Cosa si prova per aver ricevuto i premi Award della musica cattolica? “Sicuramente è una grande soddisfazione. Questo è il quinto che prendo. Presi il primo nel 2001 a Washington (USA); il secondo nel2005 nel Minnesota (USA)) e quest’ anno in Arizona a Phoenix(USA). Anche se io dico che il mio grande premio è la vita che è cambiata attraverso il Mistero, che è Cristo. Poi, tutto il resto fa piacere a livello umano ed è bello perché c’è una sensibilità sul fronte della ‘Christian Music’ negli Stati Uniti, in Polonia, in Spagna e nel resto del mondo, così forte e sensibile, che, tornando in Italia e vedendo un riscontro totalmente diverso, mi piange un po’ il cuore. Però è anche vero che io ho scelto di testimoniare Qualcuno più grande di me e quindi bisogna camminare senza mai pretendere di ottenere grandi consensi, se non quello di raccontare la cosa più bella che uno ha ricevuto”.Quale è stato il tuo incontro fondamentale che ti ha cambiato la vita? “L’incontro fondamentale è stato nel 1984 attraverso un gruppo di ragazzi, che non mi conoscevano personalmente se non come artista. Allora io facevo musica; ero lontano dalla fede e quindi non pensavo di arrivare, oggi, a queste conclusioni. Vivevo anche un periodo abbastanza angoscioso, perché, a livello artistico, uscivo da una situazione critica, dove il mondo mi era crollato addosso, perché la situazione che mi porto dietro (la poliomielite, che per me oggi è una grazia) non crea una immagine: ad un certo punto la mia carriera, che sembrava andasse bene, si è interrotta proprio per questo. Sono entrato profondamente in crisi. Per non dimenticare poi situazioni abbastanza difficili, quando ragazzino ho avuto piccoli problemi con la droga e con il carcere; e crescendo poi nella militanza come estremista di sinistra attraverso la logica della violenza, convinto come molti giovani di poter dare un contributo di cambiamento nella società. Alla fine mi sono reso conto che era Roberto Bignoli che doveva cambiare. Quindi la musica doveva risolvere i miei problemi; non li ha risolti, ma è stato un incontro straordinario, che ha dato il là ad un lungo cammino che prosegue ancora oggi: quello della fede”.Tu hai scritto tante canzoni; alcune sono famose (‘Ho visto la croce’ e ‘Corcerto per Sarajevo’). Come nascono? “Ogni canzone nasce da un’esperienza, che può essere personale o collettiva. ‘Concerto per Sarajevo’ nasce da una mia esperienza personale durante la guerra in Bosnia-Erzegovina, quando sono stato con alcuni amici a portare il mio piccolo contributo raccolto nei miei concerti. Quindi ho visto una realtà drammatica, molto più drammatica di quella che vedevamo nelle televisioni, e l’ho dedicata anche ad un personaggio veramente straordinario, mons. Tonino Bello, quando con 500 giovani ha cercato di entrare a Sarajevo, ma fu bloccato. Era interessante vedere questo uomo con una croce di legno, armato di amore e di speranza di questo grande messaggio evangelico, per annunciare in una situazione drammatica un forte messaggio di pace. Invece ‘Ho visto la croce’ è il percorso della mia vita e di tante altre persone, che ancora oggi fanno fatica ad accettare la propria sofferenza e la propria solitudine; quindi cerco di far capire l’importanza di una Croce che diventa Mistero, Grandezza, Bellezza. Diventa leggera nella misura in cui uno riesce ad aprire il proprio cuore ed ad affidarsi a Dio, non come un ‘gettare la spugna’ o perché Lui possa risolvere qualsiasi tipo di problema. Quindi attraverso il mistero della croce e l’abbandono a Dio ho capito che le mie stampelle, una volta disgrazia da bestemmiare, sono una grazia da portare a testa alta. Poi Dio solo sa perché io ho le stampelle ed un altro è sano: non è un problema che mi interessa; questo lo comprenderò un giorno. Ciò che ho capito oggi è che questa croce, questa sofferenza, sono diventate un inno alla vita e vorrei che lo fosse per tanti, anche se è difficile parlare di sofferenza; è difficile viverla e condividerla; è difficile soprattutto per chi la vive in prima persona a volte mettere una giusta parola. Però io cerco, perché è la vita stessa che dà testimonianza e non più le parole. Ma c’è un’altra canzone a livello mondiale, che è la famosa ‘Ballata per Maria’, che è la sigla di Radio Maria. La canzone nasce nel 1991 come preghiera, come jingle radiofonico, attraverso un pellegrinaggio a Medjugorje (perché tutta la mia ‘avventura’ nasce da lì). Questa preghiera improvvisamente è diventata una canzone che apre la radio ed entra in milioni di case. Sono contento, perché sono case di ammalati, case di anziani e di persone sole. Quindi se una canzone può rincuorare un po’, è una grande soddisfazione”. “Dolce Maria, Regina dell’Amore, tu sei la luce che annuncia l’aurora”.
Info contatti concerti di R.Bignoli nelle Marche Sig. Stefano Bianchi : stefanobianchi77@tiscali.it tel. 333/8352912 ab.0733/669471
IL Rosario di Pompei aprile 2007
Settimanale CHI Ottobre 2007
TOSCANA OGGI OTTOBRE 2008
Unity Awards 2007 Grammy USA
Roberto Bignoli, premiata la canzone "Dulcis Maria Totus Tuus"
"Unity Award" Grammy della musica cristiana 2007
Per Roberto Bignoli, premiata la canzone "Dulcis Maria Totus Tuus" e premiato anche come artista Internazionale , è il quinto premio che riceve per la sua carriera di artista nella Christian Music! I prestigiosi riconoscimenti gli sono stati assegnati nella categoria della "canzone internazionale" e del "miglior artista internazionale"
Phoenix, AZ. 11 ott 2007
Roberto Bignoli ha vinto due premi "Unity Awards" 2007 UCMVA "Grammy" della musica cristiana mondiale che si tiene ogni anno negli USA. I prestigiosi riconoscimenti gli sono stati assegnati nelle categorie della "canzone internazionale", per il brano "Dulcis Maria -Totus Tuus" tratto dal suo ultimo singolo e nella categoria "migliore artista internazionale.
"Dulcis Maria" è stato realizzato in collaborazione con Radio Kolbe Sat di Schio (VI) arrangiato e prodotto dal musicista cantautore , NICO FORTAREZZA, e anche autore della parte musicale della canzone mentre il testo e stato scritto da Bignoli e con il noto musicologo e autore di molte musiche sacre e liturgiche Don Stefano Varnavà. In questa produzione hanno collaborato musicisti professionisti come Luigi Schiavone storico chitarrista di Enrico Ruggeri, il bassista Tony Corizia che di recente ha collaborato nella colonna sonora del videogame "Batman Dark Tomorrow", Ramon Rossi alla batteria,al piano Pino Di Pietro. Un ringraziamento per la partecipazione al cantante lirico "baritono" Diego Bragonzi Bignami che ha saputo interpretare insieme a Roberto Bignoli questa canzone.
La premiazione si è svolta presso il teatro "Orpheum Theatre in Phoenix", in Arizona (Usa), uno dei più prestigiosi teatri. Tra gli altri vincitori dello Unity Award il rapper americano Stan Fortuna che sarà presente come special guest alla giornata mondiale della gioventù che si terrà a Sydney 2008 in Australia, per la sezione Rock la Band Irlandese "Ceili Rain" il cui leader e Bob Halligan autore di canzoni di successo tra cui alcune di Michael Bolton, Cher, KISS, Kathy Mattea, per la musica latina ha vinto il cantautore Salvadoregno Jaime Cortez, per la sezione Pop ha vinto la nota cantautrice Kara Klein per la sezione liturgica e strumentale ha vinto Angelina giovane cantante del Mississipi di origine siciliana ed altri .
L'evento è stato presentato anche quest'anno dalla cantante Pollyanna Dorough, sorella di Howie D. dei Backstreet Boys e dal noto giornalista internazionale Raymond Arroyo. E' l'ottavo anno che negli Stati Uniti vengono premiati gli artisti di musica cristiana. L'iniziativa è nata nel 2000, in occasione del Giubileo, ed è fondata dalla UCMVA (United Catholic Music and Video Association), Partecipano alla premiazione le varie categorie della musica cristiana che si dividono in genere tipologia e qualità.
La manifestazione è stata ripresa da EWTN la più grande Tv cattolica Americana. che trasmette sia in lingua inglese e spagola nel mondo (oltre 70.000.000 di telespettaori) e dai maggiori network radiofonici cattolici americani.
Il Merdiano 10 ottobre 2007
Il Giornale di Vicenza
Pompei 2007
Roberto Bignoli: la forza della musica, la storia di una conversione
di Francesco Candian/
Le conversioni sono sempre testimonianze di vita molto forti: molte sono famose, altre nascoste nel silenzio di una vita umile. Il cantautore Roberto Bignoli ci racconta come è cambiata la sua vita dopo il 1983.
Le conversioni sono sempre testimonianze di vita molto forti: molte sono famose, altre nascoste nel silenzio di una vita umile. A volte è difficile parlare di conversione: chi vede un “convertito” da fuori lo crede un esaltato, un pazzo, uno “partito con la testa”. Il convertito deve avere il coraggio e la passione di testimoniare con la vita la sua scelta di vita. È un po' la storia di Roberto Bignoli, cantautore convertito che ha fatto della sua musica un canto a Dio. Una vita dedicata all'arte del cantautore: quando la musica era musica e non era legata a questioni economiche; l'artista valeva per la sua voce, per le sue doti musicale e per la sua capacità di unire le parole ad una melodia. Poi la musica è diventata una questione d'immagine, una questione economica. Il cantante è merce da vendere: ogni mossa, ogni posizione, ogni parola che dice, ogni abito che ha addosso. Il cantante è merce. Solo che se sei poliomielitico qualche problema si pone tra le tue doti canore e la tua immagine. Roberto Bignoli è stato escluso dalla musica a causa della sua immagine, poco consona ai canoni estetici di mezzi di comunicazione più intenti a farsi ascoltare che a comunicare messaggi. Ma la svolta più importante della sua vita avviene in un anno ben preciso: nel 1983, Roberto inizia un cammino di fede che lo porterà ad essere testimone di Cristo nella vita, ma soprattutto nella musica. La sua carriera musicale prende un svolta radicale: ogni sua canzone sarà un canto a Dio e alla sua grandezza.
Roberto, potremo definire la tua vita come una vita su e giù da un palco: quanti palcoscenici hai cavalcato nella tua vita? ”
Di palcoscenici nella mia vita ne ho cavalcati veramente tanti. Dal palcoscenico della malattia che mi accompagna per la vita, al palco della droga e del carcere. Ho avuto la fortuna di vivere un momento storico italiano dove si era chiamati a fare scelte radicali nella vita e io, che l'essere radicale ce l'ho scritto nel Dna, nella mia giovinezza avevo scelto gruppi di sinistra estrema. Un palco come gli altri. Per non dimenticare i big con i quali avevo avuto la fortuna di suonare sempre prima del 1983”.
Cosa capitò nel 1983?
”Nel 1983 per la prima volta nella mia vita non c'ero io sopra il palcoscenico: la star quel giorno era Dio e faceva uno spettacolo solo per me. Ero l'unico spettatore. Solo che gli spettacoli di Dio non durano due o tre ore come un concerto ma durano una vita. Un anno dopo andai a Medjugorie, in Bosnia, e lì partecipai ad un altro concerto importante e fondamentale nella mia vita. Accanto a Maria trovai una situazione di povertà: gente povera come me quando ero giovane. Contadini che si accontentavano di un pezzo di pane e di un pallone per divertirsi. Vedevo un mondo che avrei sempre voluto vivere. In quel momento ho capito che dovevo completamente buttarmi in questa vita nuova che Dio sapientemente mi aveva messo davanti: ho scelto radicalmente questa vita come ho sempre fatto”.
Hai scelto la musica cristiana: parlaci brevemente di come nasce e si evolve la musica cristiana.
”La musica cristiana nasce dopo il Concilio Vaticano II: quelli furono anni di grande riforma nella Chiesa e di grandi novità. Il primo cantautore cristiano fu don Giosy Cento, il cantautore di Dio, che fondò l'associazione “Il mio Dio canta giovane”. In questo mondo, sono arrivato alla metà degli anni '80 e sto facendo di tutto per promuoverlo in Italia. In molti altri stati, non esiste la divisione tra musica Cristiana e musica secolare, come avviene da noi. Non avviene negli Stati Uniti, per esempio, ma anche in realtà come la Polonia, vengono organizzati festival che noi non possiamo nemmeno immaginare. La musica è un mezzo di comunicazione forte che ha molti valori da trasmettere. Perché alcuni valori devono essere catalogati?”
Possiamo dunque parlare di star cristiane...
”Questo è un punto un po' particolare: nel momento in cui io divento una star non posso più essere testimone di un Cristo povero. Il discorso ha una sua complessità ma prova ad immaginare che io sia sopra un palco a cantare un inno alla povertà e che poi fuori mi aspetti una limousine. Mancherebbe un po' di coerenza e si sarebbe nuovamente schiavi di una logica commerciale e di immagine. Ciò non toglie che il musicista cristiano possa essere un grande musicista: non è la fama e il denaro il metro di misura di un grande musicista. Il suo talento, le sue doti, i suoi messaggi sono la sua eredità artistica e il metro di misura per definirlo un grande artista”.
E Roberto Bignoli che cosa lascia sopra il suo palcoscenico?
”Roberto lascia la sua esperienza di vita come provocazione. Ho già detto che nella mia vita ho fatto molti errori radicali dovuti a scelte sbagliate. Nessun eroismo il mio, tutt'altro forse. La mia vuole essere una testimonianza fatta di musica e di parole, ma soprattutto una testimonianza vera. Ai meeting ad esempio che senso ha invitare grandi divi? Arrivano, radunano un sacco di gente attorno a loro ma cosa lasciano? Io quando sono sopra un palco racconto la mia vita e canto le mie canzoni. È Roberto Bignoli e la sua esperienza di fede quello che va sopra il palcoscenico: né la sua immagine, né la creazione di qualche casa discografica”.
Un augurio per chi vuole intraprendere la carriera artistica...
”Sfidate voi stessi ma non dimenticate mai chi siete. Non lasciate che il desiderio della fama prenda il posto dei messaggi che fin da piccoli, fin da quando cantavate le prime canzoncine volevate comunicare al mondo. Voi avete le doti per realizzare un sogno che molti vi invidiano: fate fruttare bene i vostri talenti”.
BALLATA PER MARIA - Testo
BALLATA PER MARIA –Sigla di Radio Maria
(Testo e musica di ROBERTO BIGNOLI)
Cantate e pregate con noi
piccole rondini del cielo
e danzate e cantate con noi
un cantico nuovo
un canto sincero
Una luce risplende nel mondo
e una donna vestita di sole
sopra il capo un velo di rose
su nubi dorate lei appare
e con voce soave
ci invita alla pace
Cantate e pregate con noi
fiumi mari e monti
e danzate e cantate con noi
sorgenti e ruscelli
gigli dei campi
Una stella illumina il mondo
e una donna venuta dal cielo
e la perla del paradiso
e t' innamori quando guardi il suo viso
e con voce soave
ci invita all' amore
Cantate e pregate con noi
giovani di tutta la terra
cantate e annunciate con noi
per le vie del mondo
la buona novella
Una luce irradia il mondo
è la madre di nostro Signore
e regina di pace e di amore
e ci invita a pregare col cuore
e con voce soave
ci dona la pace
e con voce soave
ci offre il suo amore.
Spartito
Spartito 1
spartito2
Il Mondo Canta Maria
Grande serata per “Il Mondo canta Maria” al Santuario di Monte Berico
Si è concluso presso il suggestivo Piazzale davanti al Santuario di Monte Berico con la presenza di un numeroso pubblico intervenuto, l’ultima tappa del Tour 2007 organizzata dall’emittente Radio Kolbe SAT di Schio. Una serata, presentata da Anna Maria Pozza di Radio Kolbe, nella quale si sono ascoltate svariate proposte musicali tutte finalizzate nell’intento di comunicare il messaggio cristiano. Si sono alternati sul palco di Monte Berico i cantautori Marco Bonini, don Paolo Auricchio e Roberto Bignoli. Molto sentito e apprezzato il ricordo del compianto cantautore Claudio Chieffo a cui è stato proiettato un video in suo ricordo. Il concerto è stato un crescendo di entusiasmo, brillantemente iniziato dal cantautore cremonese Marco Bonini e la sua proposta giovanile e coinvolgente. E’ seguita la splendida interpretazione del sacerdote napoletano don Paolo Auricchio accompagnata anche dal battimano di un pubblico particolarmente coinvolto. Apprezzata anche la proposta musicale live dei due sacerdoti vicentini don Matteo Zorzanello e don Giancarlo Pianezzola accompagnati sul palco da alcuni musicisti. Non ha tradito le attese il milanese Roberto Bignoli. La sua performance condivisa dalla personale testimonianza di fede è un susseguirsi di emozioni, con una forza quasi palpabile, tra gli applausi di un pubblico entusiasta e festoso. Ha cantato alcuni suoi conosciuti brani e presentato il suo nuovo brano “Dulcis Maria” accompagnato dalla proiezione di un video ricordo del compianto Renato Baron nel terzo anniversario della sua dipartita terrena. Anche una breve minacciosa pioggia caduta per alcuni minuti durante lo spettacolo, non ha fatto allontanare l’attento pubblico presente. Il concerto si è concluso tra le splendide note della canzone “Rallegriamoci” proposta da Don Paolo Auricchio con tutti gli artisti sul palco e tra gli applausi di un pubblico entusiasta che ha richiesto il Bis. Una serata intensa valorizzata dallo splendido scenario con la vista sul Santuario, che si è rilevata molto più di un tradizionale concerto. Un ringraziamento a tutti gli artisti che dal palco di Monte Berico sono riusciti a comunicare con il pubblico il linguaggio della fede in musica. Sicuramente una serata che sarà ricordata a lungo. Un grazie al Comune di Vicenza per la collaborazione nell’organizzare il concerto, alla Comunità della Basilica di Monte Berico e allo Staff del Festival che ha garantito l’ottima riuscita della serata.
Radio Kolbe SAT
Radio Kolbe SAT
Chieffo e Bignoli
Claudio Chieffo al Il Mondo Canta Maria 2003 Schio (VI)
Dedicata a Giovanni Paolo II - "Non Temere" R.Bignoli
Palasport di Catanzaro 2007 Serata dedicata a G.Paolo II
AVVENIRE Bignoli: «Il mio rock sacro sul web»
Andrea Pedrinelli
Attivo da oltre 20 anni, Roberto Bignoli è il volto della musica cristiana d'Italia nel mondo. Pronto a tour in Australia e Brasile dopo aver toccato fra i tanti Paesi anche Canada, Argentina, Stati Uniti, ha appena pubblicato un brano dedicato a Giovanni Paolo II (Non temere), e sul web si trovano anche i suoi album Ho bisogno di te ed Una voce per la speranza. Ha lanciato da poco in radio il singolo Dulcis Maria, col baritono Diego Bragonzi Bignami e le chitarre di Luigi Schiavone, storico collaboratore di Ruggeri. Con questo pezzo andrà in ottobre a Phoenix (Usa) agli Oscar della canzone cattolica, mentre il 1 settembra sarà a Vicenza al festival Il mondo canta Maria. Nel tempo lei si è occupato anche di divulgare la nostra musica cristiana. Con quali risultati? «Quindici anni fa su internet non c'era nulla, ora il mio sito è un riferimento internazionale per notizie e contatti. Manca ancora la capacità di far arrivare al pubblico, che c'è, il "prodotto" disco. I cd non sono nei negozi e spesso neppure nei circoli cattolici». Quindi rispetto all'America non c'è "industria"? «Ci sono stati editori che hanno prodotto dischi ma poi si sono fermati: c'è penuria di investimenti. La realtà è fossilizzata, come se si potesse osare solo sulla musica liturgica, sulla musica classica sacra, su progetti colti. Mentre la musica cristiana è anche parlare della vita di oggi, dei problemi: non siamo come gli americani che riportano i versetti della Bibbia nelle canzoni, c'è una cultura diversa. E sembra che per un discografico ciò implichi prodotti più deboli». Scusi, ma non la urta parlare di "prodotto"? «Nel momento in cui io vivo della mia arte con sincerità e coerenza, no. Se non guadagno non posso continuare a scrivere. Tutti ci produciamo da soli». Di questi tempi è più difficile fare arte cristiana? «Obiettivamente no. Forse dipende da come ci si pone, se si cerca il dialogo o meno. Certo vedo quanto accede nel mondo, ma le dico che se anche dovessero esserci ostacoli nuovi andrò avanti lo stesso».
Attivo da oltre 20 anni, Roberto Bignoli è il volto della musica cristiana d'Italia nel mondo. Pronto a tour in Australia e Brasile dopo aver toccato fra i tanti Paesi anche Canada, Argentina, Stati Uniti, ha appena pubblicato un brano dedicato a Giovanni Paolo II (Non temere), e sul web si trovano anche i suoi album Ho bisogno di te ed Una voce per la speranza. Ha lanciato da poco in radio il singolo Dulcis Maria, col baritono Diego Bragonzi Bignami e le chitarre di Luigi Schiavone, storico collaboratore di Ruggeri. Con questo pezzo andrà in ottobre a Phoenix (Usa) agli Oscar della canzone cattolica, mentre il 1 settembra sarà a Vicenza al festival Il mondo canta Maria. Nel tempo lei si è occupato anche di divulgare la nostra musica cristiana. Con quali risultati? «Quindici anni fa su internet non c'era nulla, ora il mio sito è un riferimento internazionale per notizie e contatti. Manca ancora la capacità di far arrivare al pubblico, che c'è, il "prodotto" disco. I cd non sono nei negozi e spesso neppure nei circoli cattolici». Quindi rispetto all'America non c'è "industria"? «Ci sono stati editori che hanno prodotto dischi ma poi si sono fermati: c'è penuria di investimenti. La realtà è fossilizzata, come se si potesse osare solo sulla musica liturgica, sulla musica classica sacra, su progetti colti. Mentre la musica cristiana è anche parlare della vita di oggi, dei problemi: non siamo come gli americani che riportano i versetti della Bibbia nelle canzoni, c'è una cultura diversa. E sembra che per un discografico ciò implichi prodotti più deboli». Scusi, ma non la urta parlare di "prodotto"? «Nel momento in cui io vivo della mia arte con sincerità e coerenza, no. Se non guadagno non posso continuare a scrivere. Tutti ci produciamo da soli». Di questi tempi è più difficile fare arte cristiana? «Obiettivamente no. Forse dipende da come ci si pone, se si cerca il dialogo o meno. Certo vedo quanto accede nel mondo, ma le dico che se anche dovessero esserci ostacoli nuovi andrò avanti lo stesso».
La Voce dei Berici sett.2007
Il Giornale di Vicenza
Roberto Bignoli
biografia artistica
Fin da bambino ha la passione per la musica. La sua carriera artistica comincia all'età di sedici anni, partecipa a varie manifestazioni canore e vari Festival di musica leggera, ha fatto da "spalla" ad alcuni "Big". Ha cantato per le strade di città italiane ed estere raccogliendo approvazioni e pubblico.Alcune tra le sue produzioni degli anni ’80 : “Se la luna” con 30.000 copie vendute, “Canzone per Laura” presentata in tutte le emittenti televisive private tra cui la popolare trasmissione “Pop Corn” di Canale 5, “Lorelai” e “Ninnanà ninnanò” sono le più note. Tra l’83 e l’84 si stabilisce a Parigi per alcuni mesi densi di soddisfazioni professionali. Nel 1984, anno decisivo per la sua conversione, decide un radicale cambiamento d’indirizzo e da allora dedica il suo talento artistico interamente alla testimonianza del cambiamento avvenuto ed all’annuncio cristiano.Nell’86 esce un primo 45 giri - “Regina della Pace”- in due edizioni, frutto della profonda amicizia con la mistica Maria Siccardi, che vende 15.000 copie nei circuiti cattolici.E’ del 1987 il primo album della nuova produzione, intitolato “Canzone per Maria” interamente dedicato all’esperienza della nuova spiritualità mariana. “Ho visto la Croce” nel 1988 testimonia la scoperta della centralità di Cristo e della Croce come chiave di lettura della sua storia personale.Nel ’90 registra un concerto-testimonianza intitolato “Una storia da raccontare” quale documento della nuova sensibilità maturata.“Porta Cristo” del 1991 nasce dall’impeto e dalla freschezza dell’annuncio, con alcune che a tutt’oggi rimangono tra le più significative canzoni di Roberto: “Ballata per Maria” poi diventata il live motiv della emittente Radio Maria, “Porta Cristo” un funky in cui si trasmette la passione di annunciare Cristo negli ambienti dell’emarginazione giovanile e dove il degrado umano appare senza speranza, “Diglielo tu” brano rock ispirato ad un incontro realmente avvenuto. Nel ’91 pubblica il libro “In concerto sotto la Croce” testimonianza di un concerto dal vivo tenutosi a Roma con la presenza di numerosissimi giovani.E’ attualmente in preparazione la sua nuova biografia. Nel 1996 pubblica con le Edizioni Paoline "Tempo di Pace", un lavoro ricco di musicalità e di tematiche forti, con la famosa “Concerto a Sarajevo” scritta durante la guerra in Bosnia e trasmessa ovunque soprattutto nelle radio clandestine della ex repubblica balcanica, “Un uomo” e la riproposta di “Oltre la collina” scritta nell’83 prima della sua conversione, quasi una premonizione di quello che stava per succedergli. Una proposta di canzoni impegnate, nate dal vissuto e lontane da una facile retorica.Nel 1998 esce la raccolta “Roberto Bignoli, Vol.1” e nel 1999 il singolo “Blues cielo blu” contenente, tra l’altro, il bellissimo e trascinante brano blues omonimo.Del 2001 è il nuovo cd multimediale “Ho bisogno di Te” dal titolo della nuova canzone “etnica” dedicata a Dio Padre e “Parole e amore” frutto dello stupore di fronte alle grandi testimonianze di carità del nostro secolo. Nel dicembre 2001 riceve a Washington il prestigioso premio internazionale UCMVA Unity Award (come miglior artista e per la miglior canzone dell’anno) e nel 2003 il primo riconoscimento del Golden Graal , l’Award italiano dedicato alla evangelizzazione.Sono inoltre numerosissimi i festival internazionali di Christian Music cui Roberto ha partecipato come Special Guest.Ha partecipato ad una ventina di compilations d’artisti cristiani di cui otto internazionali. Ha tenuto concerti, oltre che in tutta Italia, in Francia,Germania, Svizzera, Polonia, Bulgaria, ex Jugoslavia, Spagna, Malta, Canada, U.S.A., America Centrale e latina, Argentina. Sono in allestimento due Tour in Australia e Brasile. Molti media tra Radio, Televisioni e giornali, sia cattolici sia laici hanno parlato di lui. Roberto è stato promotore di Festival internazionali di musica cristiana e produttore artistico di compilations internazionali. Ha partecipato alla GMG di Parigi nel 1996, a quella di Roma (Tor Vergata nell’agosto del 2000), a quella di Toronto insieme a Don Mimmo Iervolino, nell’anno 2002 e nel 2005 a Colonia. Il 16 ottobre 2005 è stato ufficialmente invitato dalla TVP Polacca (televisione nazionale della Polonia) a partecipare al Gran Galà e concerto dedicato a Giovanni Paolo II, tenutosi nella piazza del Castello di Varsavia, con una presenza di 30.000 persone. L’ultima uscita discografica, nel 2005, consiste nel nuovissimo singolo per le radio, “Là c’è un posto” contenente quattro nuovi brani tra cui l’emozionante e cantautorale “Dimmi, mio Signore”, una drammatica domanda a Dio di fronte allo sgomento dell’attuale momento mondiale di rivolgimenti e catastrofi epocali e la forte ballata rock “Là c’è un posto”, una mano tesa ed un invito a mettersi in cammino rivolto a chi si trovi in coinvolto in scelte di vita ingannevoli ed avvilenti. La prima canzone è uscita in Australia in una compilation internazionale il cui ricavato è destinato all’aiuto alle popolazioni colpite dal recente tzunami e la seconda in Polonia in una raccolta d’artisti cristiani polacchi, allegata alla prestigiosa rivista musicale “Ruah”. La canzone “Là c’è un posto” il 12 novembre 2005 viene premiata in USA Minnesota con il prestigioso premio internazionale UCMVA Unity Award (per la miglior canzone dell’anno)
Non Temere CD
VOLA NEL MONDO L'OMAGGIO DI BIGNOLI A GIOVANNI PAOLO II
Era stato annunciato già da alcuni mesi. Ed ora, finalmente, possiamo ascoltarlo. S'intitola "Non temere"(don't be afraid) , ed è il nuovo Cd singolo di Roberto Bignoli cantautore di Milano realizzato in collaborazione l'Ass.comunicanto di Lugo di Romagna, cantautore italiano di ispirazione cristiana, tra i più raffinati poeti del nostro tempo. E' un disco fuori commercio, che sarà trasmesso da molte radio nel mondo, come omaggio personale di Roberto a Giovanni Paolo II, un Papa che amava molto la musica e che vedeva nell'arte uno strumento per avvicinarsi a Dio. Come dimenticare la gioia di questo indimenticabile Pontefice, di fronte ai cori festosi che migliaia di ragazzi gli dedicavano durante le Giornate Mondiali della Gioventù? Spesso il Santo Padre li accompagnava alzando le braccia e muovendo le mani a tempo di musica. E i giovani gli rispondevano, cantando sempre di più. E' proprio per questa ragione che Roberto Bignoli ha voluto dedicare una canzone a Giovanni Paolo II. Perché, come artista, si è sempre sentito in perfetta sintonia con i messaggi d'amore del Papa. Un Papa amico dei giovani. Un Papa amico di tutti.Arrangiatore, produttore e autore della musica di "Non temere" è Nico Fortarezza, un nome noto negli ambienti rock per la sua collaborazione con Enrico Ruggeri. Il CD contiene anche un interessante videoclip, in cui gli autori si rivolgono direttamente ai giovani, sottolineando il messaggio positivo della canzone, che prende spunto dalle parole del Papa.Fu, infatti, proprio Giovanni Paolo a invitare le nuove generazioni a non avere paura e ad aprire le porte a Cristo. Con il suo "Non temere", Roberto Bignoli vuole inserirsi nello stesso solco: offrire ai ragazzi di tutto il mondo un messaggio di speranza e d'amore infinito. Per ricordarsi di guardare il cielo, pregando attraverso le note di una canzone.
Non Temere (don't be afraid) dedicato a Giovanni Paolo II
Roberto Bignoli di Milano riceve il Golden Graal 2003 "Oscar della Musica Cristiana" Italiana
Roma 31 dicembre 2003 - Nello splendido scenario di Villa Borghese, a Roma, sono stati consegnati i primi Golden Graal. Ovvero: i "Premi Oscar" italiani per gli artisti di musica cristiana e per altre personalità (scrittori, giornalisti, operatori del sociale) che hanno particolarmente promosso e valorizzato il messaggio dell'evangelizzazione attraverso la musica.La premiazione è avvenuta nel corso della serata "Kristianamente Musika", organizzata dalla Prime Time Promotions in collaborazione con il sito Internet dei Papaboys (www.papaboys.it), con l'agenzia di musica cristiana Informusic (www.informusic.it) e con l'associazione nazionale Il Mio Dio Canta giovane (www.ilmiodiocantagiovane.it). Conduttori dell'incontro, che si è tenuto il 22 dicembre 2003 all'interno del "Christmas Village", sono stati Daniele Venturi e Mariarita Viaggi.Il Golden Graal, in questa sua prima edizione, è stato assegnato a persone che si sono particolarmente contraddistinte nei seguenti campi: Musica, Saggistica, Informazione e Televisione.Per la sezione "Musica", sono stati premiati alcuni tra i più autorevoli rappresentanti della "Christian Music" contemporanea.Suor Cristina Damonte, cantautrice paolina, ha dedicato una canzone a Don Alberione, recentemente beatificato da Giovanni Paolo II, mentre Don Giosy Cento, ha cantato il suo pezzo più famoso: "Viaggio nella vita". Il "rocker cristiano" Roberto Bignoli ha proposto un suo "classico": "Concerto a Sarajevo", inno alla pace e alla fratellanza dei popoli.Anche il Gruppo Albatros di Civitacastellana (VT), Don Matteo Zambuto, presidente dell'associazione "Il Mio Dio Canta Giovane", con il complesso Laetitia Domini, e "il prete-dance" Don Mimmo Iervolino, hanno conquistato il pubblico i loro brani spumeggianti. Molto apprezzata è stata l'esecuzione di "Un Uomo Venuto da Lontano", di Marcello Marrocchi, canzone dedicata a Giovanni Paolo II.Per la Saggistica, ha ricevuto il Golden Graal lo scrittore Carlo Climati, autore dei libri "I giovani e l'esoterismo" e "Il popolo della notte" (edizioni Paoline), tradotti in più lingue in varie parti del mondo. Ricevendo il premio, Climati ha proposto un messaggio di speranza, ricordando che il mondo non è irrimediabilmente cattivo, ma aspetta di essere migliorato attraverso l'impegno quotidiano di tutti.Per l'Informazione, sono stati premiati i giornalisti Giuseppe De Carli, vaticanista del Tg1, che ha ricordato i suoi viaggi a seguito del Papa, e Paolo Picone, Direttore dell'Agenzia Agenews, che produce "on line" Age Chiesa ( www.agechiesa.it).Sempre per l'Informazione, il premio è stato assegnato alla rivista "30 Giorni nella Chiesa e nel Mondo" e all'Agenzia Fides della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli.Infine, per la Televisione, due trasmissioni sono state insignite del Golden Graal: "A Sua immagine" di Rai Uno, condotta da Lorena Bianchetti, e "Cristianità", condotta da Suor Miryam Castelli, su Rai International.Nel corso della serata, due graditissime sorprese sono state particolarmente applaudite. La prima è stata l'esecuzione al pianoforte della colonna sonora del film televisivo "Papa Giovanni", da parte di Don Marco Frisina, Direttore dell'Ufficio Liturgico del Vicariato. E poi, il ritorno sul palcoscenico del Vescovo Milingo, che ha eseguito un brano dedicato alla Madonna.Tra le altre esecuzioni ricordiamo la Comunità di Nostra Signora di Czestochowa, che ha presentato due scene dal musical "Forza Venite Gente", Alex The King, Don Mario Costanzi, Padre Rodald La Barrera (Perù), e la proiezione di un videoclip di Angelina (USA).L'incontro si è concluso con una travolgente versione di "Oh happy day" di Aurelio Pitino direttore artistico del Giubilee Gospel Festival di Torino e dell'Anno Domini Multifestival di Oropa (VC), con tutti i cantautori riuniti sul palco. Gli artisti hanno voluto dedicare questa serata ad un grande collega recentemente scomparso: Marcello Giombini.L'appuntamento, ora, è per l'anno prossimo, con la seconda edizione del Golden Graal, che vuole rappresentare un riconoscimento per tutte quelle persone che hanno fatto della loro arte uno strumento in favore della solidarietà e del Vangelo.
Grande Partecipazione a Varsavia
30.000 persone al concerto del Gran Galà dedicato a Giovanni Paolo II per "La giornata del Papa" (Polonia)
E' la quinta volta che in Polonia viene celebrata la Giornata del Papa. Il 16 ottobre, in diretta viene trasmessa in prima serata dalla Tv Nazionale Polacca TVP1. Tutti i festeggiamenti si svolgono dalla domenica che precede la data dell’elezione di Karol Wojtyla alla Sede di san Pietro, 16 ottobre. Il motto della Giornata è “Giovanni Paolo II - uomo della verità”. Quest' anno la settimana di festeggiamenti si è voluta concludere con un grande concerto nella Piazza del castello reale (Plac Zamkowy) di Varsavia. Il concerto è stato condotto dalla popolarissima presentatrice polacca Grazyna Torbicka e da Grzegorz Mistal. Sul palcoscenico sì sono esibiti un vasto numero di ottimi artisti di musica.In apertura del concerto viene presentata la canzone “Barka”, eseguita dal gruppo gospel francese A 4 insieme a Mieczyslaw Szczesniak, noto cantautore Polacco. Durante questa particolarissima serata hanno cantato dal vivo con orchestra : Hanna Stach, Beata Bednarz, Kuba Badach, Adam Krilik, Jacek Wasowski, Malgorzata Ostrowska, Andrzej Piaseczny, Ryszard Rynkowski, Magda Aniol, Jan Pietrzak, Adam Nowak con il gruppo “Raz Dwa Trzy” il cantautore Italiano Roberto Bignoli e infine il Rapper Americano Stan Fortuna.Gli unici ospiti stranieri della serata : A4, Roberto Bignoli e Stan Fortuna che hanno dato quel tocco internazionale ed hanno offerto attraverso la musica la loro testimonianza per Giovanni Paolo II, suscitando un grande consenso ed entusiasmo dei tantssimi giovani presenti.“Per la terza volta ho partecipato al concerto della Giornata del Papa e anche quest'anno come gli anni precedenti rimango colpito da questa forte esperienza e responsabilità. Un gran numero di persone era presente in piazza per il concerto, si parla di circa 30.000 persone. Tenendo presente che tutto questo si fa in occasione di questa Giornata, è veramente straordinario - ha detto Ryszard Rynkowski. “Quando sono salito sul palcoscenico ero molto tranquillo, perché tecnicamente sapevo che c'era uno staff di tecnici e persone impegnate a far sì che tutto andasse bene” – ha aggiunto Andrzej Piaseczny. In effetti su 100 minuti di concerto e collegamenti in diretta con altre città non vi è stato un errore tecnico nè vuoti di scena. Complimenti alla direzione artistica e tecnica curata da SOS Music. Sono stati molto interessanti i collegamenti con la città di Cracovia, dove la gente radunata sulla Piazza della banca (Plac Bankowy) poteva ascoltare le parole rivolte a noi dall' arcivescovo Stanislaw Dziwisz (ex segratario di Giovanni Paolo II). Il concerto si è concluso con tutti gli artisti sul palco che hanno cantato insieme una canzone “Dzieki za Jana Pawla II” (Grazie per Giovani Paolo II). Anche se il clima era umido e freddo, il gran numero di persone venute al concerto, ha regalato un clima di "calore" eccezionale. Speriamo che anche l'anno prossimo si possano vivere queste giornate con lo stesso entusiasmo e colore.Kriysztof KurzokNella foto il Rapper americano Stan Fortuna e il cantautore Roberto Bignoli
QUANDO LA MUSICA DIVENTA PREGHIERA
Sono come dei cavalieri erranti. Simili a quelli delle leggende, che avevano l'animo pieno di sogni. Vagano sicuri per il mondo, anche se il mondo quasi non si accorge di loro. Percorrono sentieri solitari o poco praticati, e alle grandi città illuminate dai riflettori preferiscono i villaggi dove la gente dialoga. Chi ha la fortuna di incontrarli e di ascoltare le loro storie, rimane affascinato. Si accorge di avere incontrato dei veri poeti, degli autentici artisti che con le loro canzoni ti donano il cuore.Si chiamano "artisti cristiani". Sono cantanti, cantautori, gruppi, cori, band, complessi. Si distinguono per una caratteristica quasi inconcepibile ai nostri tempi: cantano per vocazione. La musica leggera è una delle attività in cui, per conquistare il successo, gli artisti sono spesso pronti a tutto. Lo dimostrano le cronache di tutti i giorni: molti protagonisti della canzone, più o meno famosi, sono pronti a cambiare donna, a inventare flirt, a combinare matrimoni, ad avere figli, legittimi e illegittimi, a simulare malattie, disgrazie, fallimenti, presunte ricchezze, ad abbracciare sette religiose, a professare ideologie politiche per attrarre l´attenzione dei mass media, del pubblico, ed emergere e vendere dischi. Invece, questi sognatori cristiani sono degli idealisti incorreggibili. Il loro genere di musica è emarginato dalle televisioni, dai giornali, dalle radio, dagli enti organizzativi, dalle case discografiche, ma essi non ne tengono conto. La loro professione, salvo rare eccezioni, non offre né ricchezze né popolarità, ma essi non se ne fanno un problema. Hanno scelto la loro strada per convinzione interiore e la percorrono con un entusiasmo e una gioia che sorprendono.La musica popolare, oggi, è spaventosamente impoverita. E' schiava delle leggi del mercato e, di conseguenza, banale e monocorde nell'ispirazione. Questi poeti cristiani restano gli unici a cantare liberi e, ispirandosi a ideali eccelsi che volano alti, offrono prodotti di notevole qualità. Non sono dei cantanti minori, falliti nei circuiti mondani. No. Sono artisti di talento. Alcuni si erano già affermati nel mercato tradizionale, ma poi hanno scoperto i valori dello spirito, sono stati chiamati, ed hanno fatto delle scelte coraggiose.Peccato che si parli poco di loro anche negli ambienti cristiani. Li ho scoperti, per caso, su Internet. Ho digitato "Musica cristiana" e sono saltati fuori innumerevoli siti, di altrettanti artisti che compongono le loro canzoni ispirandosi al Vangelo, alla Madonna, a Dio, ai grandi valori della vita. E con gli artisti, altri siti di organizzazioni, manifestazioni, informazioni, festival: una cosa meravigliosa.La maggior parte di questi siti sono in lingua spagnola, ma ce ne sono molti in inglese e anche in italiano. Nel nostro Paese uno dei più importanti è quello creato da Paola Maschio che è la moglie di Roberto Bignoli, uno tra i cantautori cristiani più noti. Un vero e sorprendente artista, che si è dedicato alla musica fin da ragazzino e aveva già un suo posto nel mondo della canzone tradizionale, ma, ad un certo momento, dopo aver collezionato tante esperienze, buone e meno buone, è stato folgorato dalla fede. Nel 1984 sentiva un gran vuoto dentro di sé, una insoddisfazione insanabile. Ha fatto un viaggio a Medjugorje ed è tornato cambiato.Un cambiamento radicale, che lo ha portato a diventare un autentico "missionario" delle sue nuove convinzioni che diffonde attraverso l'arte della musica. Ha pubblicato otto album e una quindicina di compilations internazionali. Ha cantato davanti al Papa ed è sempre generosamente presente a tutte le manifestazioni musicali cristiane. E' anche l'autore di "Ballata per Maria", che da anni è la sigla di "Radio Maria". Bignoli è ormai famoso, è un cantautore di fama internazionale, ha vinto anche prestigiosi riconoscimenti, ma continua a cantare solamente, come egli afferma spesso, per "far conoscere Dio e l'amore di Dio". E come lui, tanti altri meravigliosi artisti.La moglie di Roberto Bignoli, Paola, che ovviamente condivide in modo totale le convinzioni del marito, ha scelto di lavorare accanto a lui dedicandosi a "far conoscere" la "musica cristiana" attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, in particolare attraverso Internet. Ha allestito un sito, www.informusic.it, dove informa su iniziative, programmi, appuntamenti, concerti, festival. Ha messo insieme una serie di schede biografiche di 109 artisti cristiani e, a leggerle, si resta stupiti nel constatare con quanto entusiasmo e abnegazione questi artisti hanno scelto di "cantare Dio". Incredibile. Sembra quasi impossibile che ci siano, tra noi, persone, e soprattutto giovani, con ideali così meravigliosi.
Renzo Allegri
Roberto Bignoli e Vicka
ROBERTO BIGNOLI: CANTAUTORE CRISTIANO Intervista a cura di Stefano Biavaschi
Come sei arrivato a cantare per Dio?La scelta di cantare per Dio è nata dopo l'inizio della mia conversione. Fin dal principio la mia vita è stata molto travagliata a causa delle condizioni familiari precarie, la malattia, l'infanzia e l'adolescenza vissute in collegi, le scelte giovanili sbagliate, il mondo dello spettacolo. Tutto questo mi aveva portato una grande solitudine ed un grande vuoto. Con il ritrovamento della fede ho cominciato a valorizzare la mia vita e a comprendere gli errori e le false ideologie che avevo intrapreso, anche se nel mio cuore era rimasta la grande passione per la musica. Piano piano ho cominciato a capire che la musica era un grande dono e che poteva essere uno strumento valido per avvicinarmi a quelle persone che vivevano o vivono situazioni difficili o simili alle mie, per poter offrire quel briciolo di speranza che a volte può veramente essere motivo di salvezza. In quanto ho sperimentato su me stesso che quando si scopre il Vero Amore, che solo Il Signore può dare nella sua totale grandezza, tutto nella vita assume un valore diverso. La mia rinascita è avvenuta grazie all'incontro con la " Vergine Maria" a Medjugorje che ha toccato il mio cuore attraverso la gente del luogo e che piano piano mi ha condotto verso Gesù e che nel tempo mi ha modificato interiormente, e nella mia vita quotidiana, anche se non si è mai convertiti ma si cammina sempre per questa strada cercando di vincere e superare le contraddizioni che spesso ci appartengono. Nei miei concerti spesso desidero raccontare alle persone la mia vita e il cambiamento avvenuto per poter far comprendere meglio il motivo di certe canzoni e cercare anche di "provocare" il pubblico e dare dei spunti di riflessione e a volte a fine dello spettacolo lascio spazio ai giovani per poter dialogare sugli argomenti che a loro stanno a cuore e per capire il loro pensiero.Cosa comporta per un cantautore mettere Dio al centro?Mettere Dio al centro, è un impegno non solo del cantautore ma di ogni cristiano. Comporta una grossa responsabilità, perché se non vivi in prima persona questa esperienza, non la puoi nemmeno trasmettere. Questo non vuole dire che ci sia riuscito o che sia meglio di altri, anzi forse sono peggiore, ma cerco sempre, malgrado le tante contraddizioni, di seguirLo e di essere conforme a quello che dico, cioè il più coerente possibile.Cosa si perde o cosa si guadagna ad essere un cantautore cristiano?E' una domanda sicuramente interessante perché ha parecchi risvolti, dipende sempre da che punto viene affrontata, sicuramente è una scelta che va controcorrente al mondo di oggi, dove si mira al successo, al potere e ai propri interessi personali. Quindi è una scelta che apparentemente sembra perdente proprio perché non raggiunge i fini sopra accennati. Personalmente credo in questa scelta, non credo che sia di guadagno o perdita, in quanto la fede va oltre. Devo dire che la cosa più bella è sentirmi libero di esprimere attraverso la musica i messaggi di fede, speranza e amore in cui credo e poter parlare con i giovani dei valori cristiani. Mi piacerebbe avere un supporto professionale, di pubblicità, impresari, discografici per poter offrire al meglio questo servizio, e poter raggiungere un pubblico più vasto, ma non per il mio successo, ma per evangelizzare nel mondo con gli strumenti del mondo e quindi "agli occhi del mondo" risultare più "credibili". Dico questo perché il cristiano non deve assolutamente cadere in quel circuito dove nel mondo spesso si pensa e si dice che i cristiani non sono professionali nel lavoro.Quali tuoi lavori il pubblico credente o non credente ha apprezzato di più?Direi che tutti i mie lavori hanno trovato un buon riscontro del pubblico ma ci sono delle canzoni in particolare che sono state molto apprezzate : "Ballata per Maria" che dà il titolo anche ad una compilation internazionale di artisti cristiani, da me ideata per l'editrice Shalom - il cui ricavato era per i bambini della Bosnia, ed è diventata la sigla di Radio Maria e non e le canzoni "Anima Mia" e che piace. Oppure la canzone "Ho visto la croce", dell'omonimo album ed. Rugginenti, con cui, insieme a "E venne uomo", per la Quaresima feci un filmato sponsorizzato e trasmesso dalla TV Svizzera Italiana. O anche "Concerto a Sarajevo" (di cui esiste pure un videoclip) che è stata trasmessa durante la guerra nelle radio di Sarajevo e di tutta Europa, ed è piaciuta molto ai giovani grazie al suo ritmo latino, che, assieme a "Sai che ci sarò", brano rock, è contenuta nel cd "Tempo di Pace" ed. Paoline. Imminente è l'uscita del cd "Ho bisogno di Te", di cui l'omonima canzone è stata presentata alla San Remo Cristiana del 1999 dal vivo, ed ha riscosso un notevole successo!Quali sono, fra i tanti eventi musicali che ti hanno visto protagonista in Italia e nel mondo, quelli che ti hanno toccato di più?Sicuramente ogni manifestazione è stata importante perché mi ha permesso di entrare in contatto con molte realtà diverse. Forse una che mi è rimasta molto a cuore è stata quella di Panama, dove oltre a fare dei concerti ad alto livello professionale, con interviste in radio e TV nazionali, sono andato anche nelle carceri. Un viaggio indimenticabile dove in ogni incontro ho potuto sentire la presenza del Signore che guidava i miei passi. Ma non dimentico altre belle esperienze come il tour in Canada, USA,Guatemala Salvador, Argentina, Europa. In Italia ho tenuto tantissimi concerti, non solo in parrocchie ma anche nelle carceri, ospedali e comunità di recupero, piazze e qualche discoteca. Un'altra bella esperienza è stata in India dove ho avuto modo di conoscere Padre Alessi, Padre Maschio, le suore del sorriso; ed in Nepal dove ho visitato le case gestite dalle suore di Madre Teresa di Calcutta. Ovunque sono andato ho incontrato Cristo vivo. Ed ho avuto modo di condividere momenti di spiritualità anche con altre confessioni religiose che hanno arrichito il mio bagaglio conoscitivo.Perché i mass-media si ostinano a censurare i cantautori cristiani nonostante la grande crescita di qualità della musica religiosa?Credo che il motivo maggiore sia che non abbiamo alle spalle persone che sono disposte a credere realmente in quello che facciamo e che non sono disposte a rischiare proponendo una veste cristiana della musica nel mondo; pertanto anche i mass-media vanno cauti, anche se devo dire che negli ultimi anni c'è un maggiore interesse verso la musica cristiana contemporanea. Teniamo presente che negli USA ed in molti paesi europei la musica cristiana è una realtà sostenuta dalla Chiesa, sia nell'ambito cattolico che evangelico, come Ministero di evangelizzazione, e spesso entra nelle hit parade: motivo per il quale i media laici offrono gli stessi spazi della musica secolare. Anche le grandi multinazionali della discografia americana da anni si sono impegnate a produrre artisti di musica cristiana contemporanea ottenendo degli ottimi risultati di vendita.E' vero che non ti sei limitato a suonare ma che hai fondato delle importanti associazioni musicali? E quale il loro fine?No, non ho fondato nessuna associazione in particolare. Ma ho dato il mio aiuto per alcune associazioni di artisti cristiani esistenti in Italia, ed inoltre sono stato direttore artistico e ideatore di alcune compilations e di festival italiani ed esteri. Il fine di queste associazioni è creare unità per camminare insieme portando un messaggio di speranza nel mondo. Per una scelta personale non mi sono mai legato in particolare ad alcuna associazione ma ne ho condiviso per alcune lo spirito e il messaggio contribuendo nel mio piccolo a dare consigli o aiuti organizzativi.Quali sono le radio o i giornali che più vi dedicano spazio? E cosa proponete nei luoghi ove siete invitati?Sicuramente, come già accennavo prima, negli ultimi anni c'è maggiore interesse verso i cantautori di ispirazione cristiana e si è creato un circuito di mass media e riviste, cattoliche e non, che ci seguono con una certa assiduità e tengono informati costantemente i lettori o ascoltatori. Propongono interviste, trasmettono in diretta alcuni concerti oppure aggiornano sulle date e luoghi dei concerti o recensiscono e trasmettono i nostri prodotti discografici. Tutto questo risulta molto utile quando poi andiamo a cantare perché la gente viene sensibilizzata ad accogliere questo nuovo modo di evangelizzazione.Nei luoghi dove ci invitano proponiamo un concerto-testimonianza dove oltre a cantare e presentare le canzoni portiamo la nostra scelta di vita nella fede e affrontiamo gli argomenti che più ci stanno a cuore, spesso anche dopo il concerto lasciamo spazio per eventuali domande e rimaniamo a disposizione delle persone che desiderano incontrarci.
Claudio Chieffo e Roberto Bignoli, insieme, in concerto
Sabato 25 giugno alle ore 21.00 presso la parrocchiale S. Gaetano da Thiene a Milano si è tenuto un duo in concert tra il milanese Roberto Bignoli e il romagnolo Claudio Chieffo che per un paio d’ore circa hanno fatto dimenticare ai 400 presenti di essere assediati dal caldo di questa torrida estate metropolitana. I due cantautori hanno dato vita ad una serie di canzoni tratte in rapida successione dai rispettivi repertori. S’inizia con C’è bisogno di te di Bignoli alla quale segue Non mi basta stasera (Liberazione n. 2) di Chieffo, canzoni diverse sul piano musicale ma che echeggiano lo stesso leit motiv: la vita come ricerca del senso. Non sono solo canzonette, tanto per parafrasare il grande Bennato ma ferite inferte dalla drammaticità del vivere che i due, coltivando l’arte e la musica, hanno visto trasfigurarsi secondo un misterioso disegno, in torrenti di grazia e di bene. Entrambi hanno vissuto i terribili e allucinati anni 70: come non cantare quindi gli anni dell’utopia, il delirio d’onnipotenza? Ed ecco allora Ballata del potere di Claudio e Roberto con Un uomo. Dall’utopia alla realtà il risveglio è doloroso ma altamente terapeutico: ecco Ho visto la croce (Bignoli) e L’opera (Chieffo). Il duo procede a ritmo serrato con un altro paio di brani a testa dopo i quali appare evidente il tratto distintivo di ciascuno. Molta più poesia in Chieffo, molta più musica e ritmo in Bignoli, identica però in entrambi la forza vitale: c’è un senso di festa qui, qui si canta la vita, si festeggia qualcosa, non s’indulge all’estetismo, alla goduria canterina. Ma come nascono le loro canzoni? Cos’è la loro voglia di far festa? Nelle discoteche di solito il problema è come riempire il vuoto, ci si sballa perché non si ha nulla (canta che ti passa!) invece qui si percepisce la letizia per essere stati trovati, la gioia della fede. Bignoli e Chieffo non fanno parte dei circuiti mediatici del gran business musicale di massa. Hanno avuto momenti di gloria, senz’altro, e anche collaborazioni artistico – professionali di tutto rispetto nell’elaborazione testuale e musicale dei propri repertori. Bignoli si è imposto con Concerto a Sarajevo e con la Ballata per Maria così come Chieffo è autore di tantissime canzoni d’ispirazione religiosa che sono diventate patrimonio del popolo cattolico tipo Canzone di Maria Chiara o I cieli. Ma nessuno dei due ha sfondato dal punto di vista commerciale. La ragione ce la spiegano così, con due canzoni: Diglielo tu (Bignoli) e Ballata dell’uomo vecchio (Chieffo) : il primo ha sempre cercato di affermare la verità e la passione per la musica e il suo talento non è mai stato in vendita, il secondo vuole cantare l’appartenenza alla vita di un popolo: realizzare se stessi è questo! Come dire, il successo è affermare altro da sé. Per il mondo, invece, realizzarsi è affermare se stessi… gulp! Ma sono due idee proprio opposte!!Il pubblico presente, ormai surriscaldato, anche per via della temperatura africana, si è coinvolto e ha cantato insieme : un popolo infatti conosce le proprie canzoni, quei brani musicali che i propri cantautori (e non già i propri idoli) compongono sapendo interpretare più di tutti la vita,gli eventi, le esperienze, i volti e gli incontri fatti non solo da loro ma da tutto un popolo. Siamo veramente lontani qui dalle kermesse televisive o da quelle passerelle alla Festival bar che sì, assolvono il compito di far conoscere al grande pubblico i talenti emergenti ma che spesso sono la fiera dell’effimero e della spersonalizzazione mitica di massa. La differenza tra questo duo in concert e le sfilate canzonettistiche è che con il primo si è vissuto un incontro, con il secondo è un attivare il jukebox e coprire la voce assordante dentro di sé di un di più, di un oltre che da sempre inquieta il mondo degli uomini e ne rende insoddisfatto il cuore. Ciò che il cuore umano cerca sotto ogni latitudine esiste ed è incominciato ad esistere quando una ragazzina di 16 anni in uno sperduto paese della Giudea ha dato alla luce la speranza degli uomini. Per dirlo Roberto ha scelto di cantare Canzone per Maria cui ha fatto eco Claudio con Ave Maria, splendore del mattino.Grazie !Pippo EmmoloInsegnante di Storia alle Scuole Medie SuperioriEsperto di teatro e didattica.
ROBERTO BIGNOLI : IN CONCERTO SOTTO
ROBERTO BIGNOLI : IN CONCERTO SOTTO LA CROCE
...Roberto Bignoli in questi ultimi anni ha viaggiato con le sue canzoni in tutta Italia, portando dentro di sé l'entusiasmo di chi ha molto da comunicare agli altri.
Gli restava il desiderio di poter raggiungere anche quelle persone che non hanno potuto ancora ascoltarlo, nonostante gli spostamenti spesso frenetici, visto che la sua attività doveva tenere conto anche delle necessarie pause da dedicare sia alla creatività artistica sia ai problemi organizzativi legati al suo mestiere.
Ecco quindi l'idea di riportare in questo libro l'insieme della sua attività artistica sotto l'aspetto di un "concerto ideale" rivolto a tutti coloro che hanno la pazienza e la voglia di ascoltarlo.
Non solo. Queso "Concerto sotto la croce" è anche un ulteriore occasione di dialogo con chi ha già avuto modo di sentire le sue canzonied è rimasto colpito al punto di prendere carta e penna e scrivergli.......
Andrea Ganugi
Intervista di Renzo Allegri
Avanzano nel mondo I CANTAUTORI DI DIO
Sono come dei cavalieri erranti. Simili a quelli delle leggende, che avevano l’animo pieno di sogni. Vagano sicuri per il mondo, anche se il mondo quasi non si accorge di loro. Percorrono sentieri solitari o poco praticati, e alle grandi città illuminate dai riflettori preferiscono i villaggi dove la gente dialoga. Chi ha la fortuna di incontrarli e di ascoltare le loro storie, rimane affascinato. Si accorge di avere incontrato dei veri poeti, degli autentici artisti che con le loro canzoni ti donano il cuore.
Si chiamano “artisti cristiani”. Fanno parte del movimento internazionale “Musica cristiana”. Sono cantanti, cantautori, gruppi, cori, band, complessi. Si distinguono per una caratteristica quasi inconcepibile ai nostri tempi: cantano per vocazione.
La musica leggera è una delle attività in cui, per conquistare il successo, gli artisti sono spesso pronti a tutti i compromessi. Lo dimostrano le cronache di tutti i giorni: molti protagonisti della canzone, più o meno famosi, si prestano a mutamenti camaleontici per un briciolo di pubblicità. Cambiano compagna, inventano flirt, combinano matrimoni, fanno figli, legittimi e illegittimi, simulano gravi malattie, inventano disgrazie, fallimenti, presunte ricchezze, abbracciano religioni, professano ideologie politiche. Invece, gli “artisti cristiani” sono dei sognatori incorreggibili. Cantano Dio perché credono in Dio e vogliono essere esempi dei valori che proclamano.
Non guardano al successo materiale. Sanno che il loro genere musicale è emarginato dalle televisioni, dai giornali, dalle radio, dagli enti organizzativi, dalle case discografiche, ma non ne tengono conto. Sanno che la loro professione, salve poche eccezioni, non offre ricchezze, a volte nemmeno il necessario per vivere, ma non se ne fanno un problema. Hanno scelto la loro strada per convinzione interiore e la percorrono con un entusiasmo e una gioia che sorprendono.
"Formano un esercito meraviglioso e molto attivo", dice Roberto Bignoli, noto esponente del christian music italiana, che da 25 anni milita in questa realtà. Sono migliaia e migliaia in tutte le nazioni. Appartenenti a tutte le varie branche della fede che si richiama a Cristo. Sono presenti in tutte le importanti ricorrenze parrocchiali, ai convegni, ai raduni, ai congressi, alle cerimonie religiose, alle feste patronali. Ma, nonostante l’immensa attività, sono tagliati fuori dal circuito dei media. Perfino i giornali e le televisioni di ispirazione cristiana li ignorano, per questo si parla poco di loro e della loro attività.
Roberto Bignoli è un “pellegrino” a tempo pieno della “musica cristiana”. Ho cantato ovunque, dice con soddisfazione. Ho tenuto concerti, oltre che in tutta Italia, in Francia,Germania, Svizzera, Olanda,Polonia, Bulgaria, ex Jugoslavia, Spagna, Malta, Canada, Stati Uniti, America Centrale e latina, Argentina.
Più che cantante italiano, Roberto Bignoli è un esponente internazionale della musica cristiana. Ha partecipato a tre Giornate Mondiali della Gioventù, ed ha avuto quattro incontri personali con Giovanni Paolo II, al quale ha dedicato una canzone, "Non temere"(don't be afraid) prodotta dal cantautore Nico Fortarezza e che sta ottenendo successo in molte radio cristiane nel mondo Nel corso della sua ormai lunga carriera, Bignoli ha composto canzoni che sono diventate popolarissime. La sua “Ballata per Maria” è da anni la sigla di “Radio Maria”, trasmessa più volte al giorno non solo in Italia, ma anche in Canada, negli Stati Uniti, nell’America del Sud. Attraverso quella canzone, milioni e milioni di persone hanno imparato a conoscere e ed amare la sua voce. Ha composto e portato al successo tante altre canzoni di ispirazione cristiana: “Ho visto la croce”, “Porta Cristo”, “Diglielo tu”. “Concerto a Serajevo” (scritta durante la guerra in Bosnia e trasmessa ovunque soprattutto nelle radio clandestine della ex repubblica balcanica), “Ho bisogno di Te”, “Parole e amore”, “Dimmi mio Signore” eccetera. Ha partecipato ad una ventina di compilations d’artisti cristiani di cui otto internazionali. Per la sua lunga e generosa attività di artista cristiano ha vinto per tre volte il premio internazionale UCMVA Unity Award, che è il più prestigioso riconoscimenti per la Musica cristiana, e nel 2003 il Golden Graal.
Come tanti artisti cristiani, Roberto Bignoli proviene dal mondo della musica “laica”. Imparò a suonare la chitarra da ragazzino. Il suo sogno era quello di diventare un cantante famoso. Riuscii a impormi. Avevo una band che portava il mio nome. Partecipai a concorsi, Festival, ne vinsi alcuni, mi affermai, tenevo molti concerti, scrissi delle canzoni che ebbero buon successo. Lavoravo molto, ma non avevo pace. Mi impegnai nella politica, all’estrema sinistra, i miei ideali erano sovversivi e rivoluzionari. Ma la solitudine diventava sempre più angosciosa. Nel 1984, ci fu il cambiamento. Improvviso, radicale e definitivo>>.
Viso segnato da tante sofferenze, occhi splendenti perché pieni di speranza, una storia da romanzo alle spalle, un coraggio da leone, una fede commovente. Figlio di contadini, da bambino venne colpito dalla poliomielite, che gli paralizzò le gambe ed è ancora costretto a servirsi di stampelle per camminare.
Ho trascorso tanti anni in Istituti, dove venni curato, ma non fui guarito, dice.Le sofferenze mi avevano avvelenato l’anima. Ma non mi non ho rancore verso il mio passato, perché se non avessi incontrato tante difficoltà forse non avrei avuto poi il dono della fede.
Come avvenne la tua “conversione”?
Alcuni ragazzi, appartenenti al Movimento carismatico “Rinnovamento nello Spirito”, ammiravano le mie canzoni. Un giorno mi dissero: “Gesù ti ama”. Risi. Ma quella frase continuava a passare nel mio cervello. Finii per frequentarli. Con loro andai in pellegrinaggio a Medjugorje. Un luogo per me assolutamente insolito, e là si verificò il cambiamento. Difficile raccontare. Sono esperienze interiori. Mi trovai in mezzo a migliaia di giovani provenienti da ogni parte del mondo. L’atmosfera era fantastica. Un senso di tranquillità penetrava nell’anima. Cominciai a pregare, a modo mio. E alla fine, volli chiedere la grazia alla Madonna. Non quella di guarire fisicamente. Non ci pensai neppure. Ma quella di trovare una strada che desse senso alla mia vita.
Tornai stranamente cambiato dentro. Sentivo ancor più forte l’amore per la musica ma avevo anche un grande desiderio di far conoscere agli altri ciò che avevo trovato a Medjugorje. Il mio linguaggio era fatto di musica e a poco a poco capii che la mia nuova strada era quella di testimoniare con la musica il dono della fede che avevo ricevuto. Cominciai a scrivere canzoni di ispirazione religiosa. La prima, ricordando Medjugorje, la intitolai “Regina della Pace”. Da allora, sono sempre in giro a tenere concerti, a testimoniare cantando la mia fede in Dio e raccontando che solo con lui ci si sente forti, tranquilli, sereni, in pace>>.
Vent’anni di attività, svolta per di più in giro per il mondo, ti hanno permesso di conoscere bene il movimento della “Musica cristiana”: secondo te, concretamente, quale peso ha nella società attuale?
E’ un movimento meraviglioso ed svolge un ruolo importantissimo soprattutto tra i giovani. La musica è il più diffuso mezzo di comunicazione dei giovani. La “musica cristiana” vuole diffondere tra essi, usando appunto questo linguaggio, valori positivi e testimonianze di fede in Dio.
I prodotti della musica commerciale sono, in gran parte, spaventosamente poveri. Gli artisti, schiavi delle leggi di mercato, sono a volte costretti a produrre canzoni banali. La “Musica cristiana”, invece, è libera. Non ha legami con il mercato e questa condizione le permette volare alto. Si ispira ad argomenti eccelsi, aperti all’infinito, a Dio, al mondo dello spirito, alla bontà profonda dell’uomo. Queste canzoni, anche se non sono pompate dalla pubblicità, quando vengono ascoltate lasciano sempre un segno profondo-
Qual è l’origine della “Musica cristiana”?
Proviene dalle Chiese protestanti che hanno una grande tradizione di canto corale. Affonda le radici nel “Gospel”, il canto religioso dei negri americani dell’Ottocento, per questo è molto diffusa in America.. Dopo il Conciclio Vaticano II, all’interno del grande movimento “Musica cristiana”, si ne è formato uno di ispirazione cattolica, che via via è andato affermandosi e oggi è molto importante. Il cantante che sceglie la “Musica cristiana”, non è quello che di tanto in tanto inserisce nel suo repertorio delle melodie religiose. E’ un professionista che usa la musica e la sua professionalità musicale per diffondere il Vangelo, per far conoscere Cristo, Dio, i valori cristiani del vivere. E’, in un certo senso, un missionario, un “chiamato” che ha pienamente aderito a questa sua vocazione.
Tra i cantanti di “Musica cristiana” ci sono anche artisti famosi?
Il movimento non mira a creare delle star. Gli artisti cristiani si sentono e vogliono essere dei testimoni, dei “lavoratori” nella vigna del Signore. Ma alcuni di essi sono bravissimi, hanno del talento straordinario, carismatico, ed è naturale che diventino dei beniamini della folle. La cosa ammirevole sta nel fatto che, pur essendo popolarissimi, famosi, tengono un comportamento semplice, sereno, proprio perché il loro ideale non è il successo, la fama, la ricchezza, ma la testimonianza.
Qualche esempio?
I più celebri si trovano in America, dove questo genere di musica, come ho detto, è molto diffuso, trova spazio nei media ed ha anche un fiorentissimo mercato discografico. Uno degli artisti di musica cattolica più noti è Sal Solo, inglese che vive però negli Stati Uniti, ed è di origine italiana: Sal, infatti, sta per Salvatore. E’ un convertito. Ha alle spalle una splendida carriera di rock star. Fu leader e voce solista dei celeberrimi gruppi Rockets e Classix Nuoveau. Dal 1983, a seguito di una profonda conversione al cristianesimo, testimonia in tutto il mondo, attraverso concerti multimediali, la sua fede cattolica e il suo amore a Dio. Attraverso la musica, svolge proprio un autentico "ministero" di evangelizzazione. Dice spesso: “Faccio uso di musica e video per illustrare la presenza di Gesù tra noi”. Nel 2000 fu a Roma, in occasione del Giubileo, e presentò una Messa da lui musicata, che continua a portare in giro per il mondo. Talmente si sente unito a Cristo, che non si firma più con il suo nome, ma disegnando un pesce, cioè il simbolo con cui i cristiani delle catacombe indicavano Cristo.
Un altro mito della musica cattolica americana è Fra Stan Fortuna, un frate francescano del South Bronx di New York, popolarissimo, che con il linguaggio musicale tipico dei rapper, diffonde il Vangelo tra i giovani. E’ anche uno dei più raffinati jazzisti degli Stati Uniti.
Importantissimo è John Michael Talbot, 53 anni, cantante e chitarrista. E’ molto amato. Musicando salmi e inni della tradizione cristiana, riesce a creare l'atmosfera ideale per meditare sulla parola di Dio. Ha inciso una cinquantina di album, gira per gli Stati Uniti tenendo concerti, ma trova il tempo anche per scrivere libri. Ha vinto diversi premi, tra cui il prestigioso “Dove Awards”, cioè l'Oscar per la “musica gospel”. Grande organizzatore, ha fondato una importante Associazione dei musicisti cristiani, cui fanno capo quasi tutti gli artisti cristiani americani e molti anche di altre nazioni. E’ un po’ la “guida” il “padre spirituale” degli artisti cristiani. E' anche il fondatore e il Ministro Generale della comunità religiosa "Fratelli e Sorelle della Carità", molto attiva nel volontariato e nell'aiuto ai poveri.
Altri importanti artisti sono Donna Lee, cantautrice californiana, autrice di dolci melodie alla chitarra. Il suo ministero musicale si concentra sulla riconciliazione, l'Eucaristia e la misericordia divina. E’ molto devota della Madonna che, secondo quanto lei stessa dichiara, ha avuto un ruolo decisivo nel suo rientro nella chiesa cattolica. Sara Torres, nata in Nicaragua ed emigrata bambina negli Stati Uniti in Florida, è interprete raffinata di musica musica latino americana. E tra le giovani leve, bravissima Angelina Davis, diciassettenne del Mississipi dalla voce strepitosa, definita "l'angelo cantante"; e Rachael Lampa, 22 anni, già molto apprezzata.
Qualche artista celebre non statunitense?
La “Musica cristiana” è molto diffusa in Messico, Guatemala, Colombia, Argentina, Canada. In questa nazione vive e lavora Dannis Grady, cantautore di Calgary, esperto in musica gospel. Anche lui è un convertito. Nacque a Peterboro, nell’Ontario, 55 anni fa, in una casa di musicisti. Fin da ragazzino, i suoi idoli erano Bob Dylan e Gordon Lightfoot. Ebbe una giovinezza un po’ sbandata. Ad un certo momento divenne preda della droga e dell’alcol. Nel 1984 tentò pure il suicidio. Ma, a poco a poco, attraverso il volontariato, scoprì i valori cristiani. Fu assistente in un Istituto di ragazzi portatori di handicap mentali e fisici. Divenne amico di Madre Teresa di Calcutta e delle sue Suore della Carità. Conobbe due artisti cristiani, i fratelli Dennies e Danny Agajanian, famosi per la loro abilità nel suonare la chitarra e il banjo e andò a San Diego con loro per incidere dei dischi.
Fui molto colpito nel vedere con quale coraggio e creatività questi ragazzi proponevano il Vangelo nella loro musica, confessò. E l’esempio dei due fratelli Agajanian lo spinse a imitarli. Cambiò radicalmente la sua esistenza ed è diventato un vero apostolo della divulgazione del Vangelo attraverso la musica. Tiene molti concerti in Canada e negli Stati Uniti. Canta nelle carceri, nelle mense per i poveri, negli ospedali e nelle chiese.Più leggo le scritture, più voglio capire l' amore di Dio e la carità per i poveri, dice.
In Guatemala , è molto popolare Irenne Valeska Coronado, insegnante elementare, missionaria laica della Chiesa Cattolica. Da una ventina d’anni si dedica al canto di evangelizzazione. Ha composto molte canzoni di soggetto religioso, ha registrato una decina di cassette, alcuni CD. E’ stata protagonista del programma televisivo di evangelizzazione del Guatemala intitolato : “Minuto de Dios”.
E in Europa?
In questi ultimi anni, soprattutto dopo il Grande Giubileo del 2000, la “Musica cristiana” sta avendo un grande risveglio in Europa. Sono innumerevoli i gruppi giovani, le band, e anche i singoli artisti che si stanno affermando. Soprattutto in Francia e in Italia..
Un’ artista molto nota e da molti anni impegnata nel ministero della “Musica cristiana” è Dana. E’ nata a Derry, nell’Irlanda del Nord, in una famiglia cattolica, amante della musica. Il suo vero nome è Rosmary Brown, ma fin da piccola venne chiamata Dana, che in gaelico significa “birichina”. Oggi è un eurodeputato, che si batte coraggiosamente nella difesa dei valori cristiani.
Cominciò a cantare a sei anni, vincendo il suo primo concorso nella città natale. Aveva doti eccezionali e divenne presto un fenomeno. Nel 1969 rappresentò il suo Paese al “Gran Premio Eurovisione della canzone”, allora molto in voga, e arrivò seconda. L’anno successivo, invece, vinse, sconfiggendo Julio Iglesias, che rappresentava la Spagna, e Mary Poppins in gara per la Gran Bretagna.
Divenne famosissima. Per mesi la sua canzone fu prima nelle classifiche inglesi. Venne proclamata “La ragazza più popolare in TV”. In quel periodo conobbe un giovane, Damien Scallon, con il quale si fidanzò. Damien apparteneva al movimento carismatico “Rinnovamento nello Spirito”, e Dana ne fu contagiata. Decise di dedicare i doni artistici che Dio le aveva dato per la diffusione dei valori cristiani. Da allora le sue canzoni, i suoi concerti, tutta la sua attività artistica è stata una “missione al servizio di Dio”. Impossibile raccontare quanto ha fatto e quanto continua a fare. Non solo come cantante, ma anche come scrittrice e ora anche come donna impegnata nella politica.
Altro valoroso esponente della “Musica cristiana” in Europa è lo spagnolo Luis Alfredo Diaz. Nato in Uruguay nel 1951, si affermò prima come pittore. A 17 anni, emigrò in Finlandia, poi andò a vivere in Inghilterra, poi a Burgos, in Spagna, e infine a Barcellona dove tuttora risiede. Fu sempre sensibile ai valori artistici spirituali, sia come pittore che come musicista. Per molti anni, però, svolse il suo apostolato nell’ambito della chiesa protestante Evangelica. Negli Anni Ottanta maturò il suo passaggio alla Chiesa cattolica. Ha all’attivo innumerevoli canzoni, una cinquantina di dischi, premi, iniziative, ed ha fondato il “Multifestival David”, che è la più importante e prestigiosa rassegna di “Musica cristiana”.
Nei miei numerosi viaggi, sono rimasto colpito dall’entusiasmo e dal fervore che ho visto in certi Paesi dell’Est. In Particolare, in Polonia. Credo che la Polonia sia la nazione dove la “musica cristiana” è più diffusa. In ogni città si trovano artisti, band, gruppi musicali preparatissimi. Ogni anno, in Polonia si tengono circa 200 Festival di Musica cristiana. Il più noto si chiama “Song of songs”, e si tiene a Torun, una grande città sulle rive della Vistola. E’ un festival rigorosamente live, dura alcuni giorni e richiama migliaia e migliaia di giovani. E’ così importante che viene ripreso e trasmesso dalla televisione nazionale.
Un Festival che sta crescendo è quello di Belozem, in Bulgaria. E’ stato fondato da Padre Kristoph Kurzok , cappuccino polacco. Mandato in Bulgaria ad aiutare nell’apostolato i confratelli di quella nazione, Padre Kristoph Kurzok, appassionato di musica, nel 2000 ha dato vita a questa iniziativa che ha avuto subito un grandissimo successo. Sono stato per tre anni a quel Festival e sono rimasto molto colpito dalla povertà di quella nazione e insieme dalla ricchezza spirituale della gente. Ho visto moltissima partecipazione a quel Festival da parte dei giovani provenienti da ogni parte della Bulgara, tutti pieni di entusiasmo e di fede.
Tu sei Italiano. In Italia, com’è la situazione della musica cristiana?
Anche in Italia ci sono artisti straordinari. Voglio ricordare soprattutto Claudio Chieffo, il “padre” della musica cristiana in Italia. Vero e grande artista, che fin dall’inizio ha scelto di interpretare solo musica scritta da lui stesso e ispirata ai valori cristiani. Ed è sempre stato rigorosamente fedele a se stesso e alla sua vocazione.
Molti altri poi hanno seguito il suo esempio. Operai, insegnanti, professionisti, e anche sacerdoti, religiosi, suore. Intorno al movimento sono stati organizzati Festival, manifestazioni, rassegne. Una delle associazioni più importanti è “Il mio Dio canta giovane”, fondata da Don Giosy Cento, di cui è presidente Don Matteo Zambuto, che è pure lui un cantautore. Tra le Rassegne, le più significative sono “Anno Domini Multifestival”, che si tiene ad Oropa; “Il mondo canta Maria”, a Schio, in provincia di Vicenza. “Festival cristiano” a Lancusi, Salerno. “Rassegna internazionale della Canzone religiosa”, a Caposele, in provincia di Avellino. Insomma anche in Italia il movimento “Musica cristiana” è molto vivo e attivo.
Renzo Allegri
giornalisata e scrittore
renzo@editorialegliolmi.it
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mercoledì 1 settembre 2010
lunedì 11 dicembre 2006
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